Pluteus leoninus (Schaeff.) P. Kumm., 1871

(Da: en.wikipedia.org)
Phylum: Fungi Linnaeus, 1753
Classe: Agaricomycetes Doweld, 2001
Ordine: Agaricales Underw., 1899
Famiglia: Pluteaceae Kotl. & Pouzar, 1972
Genere: Pluteus Fr., 1836
Descrizione
Cappello di piccole dimensioni, 2-5 cm di diametro, inizialmente conico o convesso, mai completamente disteso e con umbone largo e non sempre ben evidente. Cuticola finemente granulosa, leggermente fibrillosa nella zona discale, margine striato. Colorazioni pileiche giallastre, giallo dorato o con riflessi arancio, ma anche con toni oliva e brunastri, ben visibili a maturità verso il centro del cappello. Lamelle mediamente fitte, libere al gambo, intercalate da lamellule, inizialmente biancastre o giallo paglierino, poi rosate, rosa carico a maturazione (deposito sporale). Gambo abbastanza slanciato, gracile, cilindico, spesso ingrossato alla base (pseudobulboso), presto cavo, leggermemte fibrilloso, generalmente percorso da striature longitudinali, di colore biancastro con toni crema in particolare nella parte apicale, poi giallognolo con sfumature oliva in prossimità del piede. Carne esigua, tenera, generalmente biancastra, appena giallina sotto la cuticola del cappello, odore e sapore poco pronunciati, o leggermente di radice (subrafanoide). Spore 6-8 × 4,5-6,5 µm, Q = (1,20) 1,30 (1,40), da subglobose a ellissoidali. Basidi banali, quadrisporici. Cheilocistidi di due morfologie, clavati e peduncolati (molto presenti) e fusiformi, spesso con restrizione apicale, filo lamellare sterile. Pleurocistidi abbastanza numerosi da fusiformi a lageniformii, alcuni peduncolati. Pileipellis di tipo trichoderma con ife terninali strettamente fusiformi, spesso settate. Somiglianze e varietà, tra le specie di taglia piccola e dalle colorazioni giallognole Pluteus romellii (Britzelm.) Lapl. è quella che può generare maggiori confusioni sul campo. Macroscopicamente si differenzia per avere colorazioni pileiche con toni brunastri e gambo spesso interamente giallastro, fruttifica su tronchi e rami in via di decomposizione, preferendo quelli di Populus spp. e Salix spp., più comune nelle zone planiziali. Microscopicamente presenta una pileipellis con elementi clavati e sferopeduncolati (hymenioderma), caratteristica comune anche a Pluteus luteomarginatus Rolland e Pluteus aurantiorugosus (Trog) Sacc., tutti inseriti nella Sezione Eucellulodermini. Pluteus leoninus, per gli elementi terminali della pileipellis affusolati, è inserito invece nella Sezione Celluloderma. Etimologia, dal Latino leoninus = leonino, per il colore che ricorda il mantello del felino. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. (Da: www.funghiitaliani.it)
Diffusione
Pluteus leoninus fa parte di un piccolo gruppo che presenta colorazioni più o meno giallastre e con habitat preferenziale per i boschi pedemontani con prevalenza di Fagus sylvatica, specie poco comune e spesso scambiata con altri Pluteus simili quando fruttifica in boschi con presenza di varie latifoglie, in questo caso losservazione dei caratteri microscopici, in particolare la conformazione degli elementi della pileipellis, toglie ogni dubbio.
Sinonimi
= Agaricus chrysolithus Batsch = Agaricus leoninus Schaeff. = Agaricus leoninus Schaeff. var. leoninus = Pluteus fayodii Damblon, Darimont & Lambinon = Pluteus sororiatus (P. Karst.) P. Karst. = Non Pluteus leoninus sensu Rea, Cooke = Pluteus aurantiorugosus (Trog) Sacc..
![]() |
Data: 02/03/2009
Emissione: Funghi Stato: Union of the Comoros |
---|
![]() |
Data: 02/03/2009
Emissione: Funghi Stato: Union of the Comoros |
---|
![]() |
Data: 01/01/1998
Emissione: Funghi Stato: Dagestan |
---|
![]() |
Data: 25/06/1993
Emissione: Funghi Stato: Guyana |
---|